Tutto quello che c’è da sapere sulla partita IVA

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Tutto quello che c’è da sapere sulla partita IVA

Il sogno di molti italiani è quello di mettersi in proprio per far crescere il proprio progetto. Per procedere, però, è necessario aprire una partita IVA, ovvero il regime fiscale riservato ai lavoratori autonomi e agli imprenditori.

Infatti, solo chi possiede la partita IVA può pubblicizzare la propria attività e, contrariamente ai luoghi comuni, con questo regime fiscale si può risparmiare anche sulle tasse.

Grazie alla partita IVA è possibile “scaricare” le spese, tramite due operazioni:

  • Detrarre: si riduce il valore dell’imposta dovuta allo Stato.
  • Dedurre: si riduce l’imponibile sul quale verrà applicata l’aliquota dell’imposta.

Le spese che si possono dedurre sono:

  • I costi derivanti dall’attività lavorativa.
  • Gli oneri deducibili.

Le spese che si possono detrarre, invece, sono:

  • Le spese sanitarie.
  • Costi per istruzione secondaria e universitaria.
  • Spese per attività sportive praticate da minori.
  • Costi sostenute per frequenza di asili nido per i figli.
  • Spese per canoni di locazione di studenti universitari fuori sede.

La legge di Bilancio e le novità per i titolari di partita IVA

La nuova legge di Bilancio del 2019 contiene molte novità. Infatti, per tutti coloro che possiedono una partita IVA, verrà introdotta una sorta di mini flat-tax. Quest’ultima permetterà un ampliamento del pubblico che potrà accedere e richiedere il regime forfetario. Da quest’anno, la tassazione agevolata al 15% sarà quindi disponibile anche per tutte le partite IVA a 65.000€.

La durata del regime forfetario non ha una scadenza fino a quando non si supera questo limite.

Tasse e scadenze della partita IVA

Essere titolari di partita IVA significa avere sempre sotto controllo la propria fiscalità e fare una manutenzione continua. Dopo le ultime modifiche che hanno abrogato il regime dei minimi, ora sono disponibili solo due regimi:

  1. Regime ordinario
  2. Regime forfettario

Per tutti coloro che facevano parte del regime dei minimi, però, sarà possibile continuare con questo regolamento fino alla scadenza naturale del regime. Una volta terminato, si dovrà aderire a uno dei due regimi esistenti.